La grande impresa è finalmente riuscita: Andrea Piccini e i due compagni di vettura tedeschi, Renè Rast e Frank Stippler, si aggiudicano l'edizione 2012 della 24 Ore di Spa-Francorchamps al volante di una delle quattro Audi R8 LMS Ultra ufficiali, correndo per i colori del team Phoenix Audi Sport. Per il 33enne pilota di Sansepolcro si tratta della prima volta da vincitore in una competizione di lunga durata; un successo voluto e costruito nei minimi dettagli assieme allo staff tecnico che ha seguito passo dopo passo i due equipaggi in gara. Le indicazioni erano state positive fin dalla vigilia e soltanto un imprevisto, come avvenne lo scorso anno, avrebbe potuto tarpare le grandi ambizioni di un trio che si è alternato alla guida con l'obiettivo dichiarato di puntare al massimo risultato. L'Audi, che aveva dominato anche 12 mesi fa, ha confermato la propria leadership nella sfida contro le agguerrite BMW e a distanza di 4 anni, grazie ad Andrea Piccini, una bandiera italiana torna a sventolare sul gradino più alto del podio di Spa Francorchamps: l'ultimo era stato infatti Andrea Bertolini nel 2008 con la Maserati MC12. E nell'albo d'oro, il biturgense succede a grandi dell'automobilismo come Nino Farina e Jacky Ickx. Nemmeno la partenza al 29esimo posto stabilita dal combinato di qualificazione aveva intaccato la grande fiducia di Piccini, Rast e Stippler, che allo scadere della prima ora erano già 14esimi e a quello della seconda avevano raggiunto addirittura la terza posizione assoluta dietro la Bmw Z4 di Palttala, Leinders e Martin e l'Audi R8 di Haase, Mies e Ortelli. E' solo l'assaggio della superba prestazione che hanno appena messo in cantiere, nonostante pioggia e nebbia sul circuito belga provino a rovinare gli stint di Piccini, che sale una prima volta alle 20.00 per le due ore concordate; alle 22.30, primo "assaggio" di vittoria sul bagnato, quando la BMW Z4 perde per una breve parentesi il comando. A mezzanotte, con un terzo di maratona alle spalle, il trio Piccini-Rast-Stippler è secondo posto dietro ancora alla Bmw Z4 e quando l'orologio non è ancora giunto al giro di boa (siamo quasi alle 3.00 di notte e di ore all'epilogo ne mancano 13) Andrea Piccini, risalito alle 2.00, prende la testa del lotto. L'Audi numero 16 cederà d'ora in poi lo scettro solo in brevi frangenti: Piccini conclude lo stint alle 4.00 con l'auto al primo posto e tornerà al volante alle 8.00. Alle spalle dei leader, tuttavia, non c'è alcuna intenzione di mollare: di prima mattina, l'altra BMW Z4 di Lauda, Franchi e Kechele si insedia sulla piazza d'onore, ma il vero duello, quello che renderà la 24 Ore emozionante fino in pratica al termine, è quello con l'Audi numero 1 di Haase, Mies e Ortelli; un duello che tiene alta l'attenzione nei frangenti finali, anche perché non privo di colpi di scena: alle 9 infatti, con Piccini di nuovo alla guida, la sfortuna prova a metterci lo zampino con una foratura che lo fa retrocedere al secondo posto. La battaglia fra le due Audi è sempre più incerta e l'alternanza al comando è determinata dal gioco dei pit stop fino a 2 ore dal termine, quando anche la numero 1 è costretta a rientrare per una foratura e allora si spalancano le porte del successo con Stippler che riprende definitivamente il comando. Haase, Mies e Ortelli, con il loro secondo posto, firmano la doppietta Audi, davanti alle Bmw Z4 di Lauda, Franchi e Kechele e di Palttala, Leinders e Martin. "Dopo 10 anni di tentativi, finalmente è arrivata la volta buona – ha commentato un soddisfattissimo Andrea Piccini – tanto più che di bocconi amari ne avevo in passato ingoiati diversi, a cominciare da quello del 2006 su Aston Martin, quando il mio equipaggio rimase al comando per 22 ore, ma anche nel 2002 eravamo ben attrezzati". La vittoria più bella della carriera? "Senza dubbio la più importante, trattandosi della prima 24 Ore che riesco a vincere". Un trionfo che è frutto anche di un lavoro di staff eseguito a puntino? "Direi che la squadra è stata perfetta: zero errori, strategie giuste e fortuna nel momento del passaggio delle safety car, ma è noto che per ottenere determinati risultati sia necessario anche un pizzico di buona sorte". Una dedica speciale? "A me stesso! E' una mia vittoria ed è una vittoria che ho atteso per 10 anni, nel corso dei quali qualcosa era sempre andato storto! Tengo piuttosto a ringraziare sia il team Phoenix, che da svariati anni ripone fiducia in me, sia l'Audi, che fa altrettanto per i programmi che sta sviluppando". A Spa ha gareggiato anche Giacomo Piccini, fratello più giovane di Andrea, impegnato con la Ferrari F430 Scuderia nella classe Gtr ("Gentleman") assieme a Beniamino Caccia e ai venezuelani Paolo Andreasi e Pablo Paladino. Stavano riuscendo nell'intento di dominare la loro categoria quando a mezzanotte, mentre si stava rendendo protagonista di uno stint eccezionale sulla pista bagnata con tempi inferiori solo alla BMW di testa, Piccini junior ha dovuto dare forfait a causa della perdita di un dado che ha provocato il distacco della ruota.