Il risultato finale non era l’obiettivo primario per Andrea Piccini nella terza gara del campionato Vln sul circuito tedesco del Nurburgring, anche se alla resa dei conti il 17esimo piazzamento assoluto (15esimo di categoria) resta pur sempre dignitoso nel contesto di una gara molto combattuta e disturbata all’inizio dalle pessime condizioni atmosferiche. Era importante verificare le prestazioni della Bmw Z4 Gt3 e creare affiatamento con gli altri componenti dell’equipaggio, assieme ai quali il pilota di Sansepolcro disputerà la 24 Ore, sempre al Nurburgring, il prossimo 19 maggio: si tratta del tedesco Dominik Schwager, del belga Maxime Martin e dell’olandese Yelmer Buurman. Alla fine, il bilancio che Piccini stila è senza dubbio positivo: “Abbiamo girato tutti con la vettura e accumulato chilometri ed esperienza; siamo riusciti a provare i vari treni di gomme (da bagnato, intermedie e slick) anche perché obbligati dalle variazioni meteorologiche e, in un contesto nel quale si sono verificati molti incidenti con auto distrutte; le nostre – quelle del team Marc Vds – sono state preservate in vista della simulazione della 24 Ore del 2 e 3 maggio sulla pista di Magny Cours, altra tappa di fondamentale importanza. Non solo: il decimo tempo ottenuto nelle qualificazioni – aggiunge Piccini – ci consente di entrare nella cosiddetta Top 40, che nel fine settimana della 24 Ore ci consentirà di usufruire delle sessioni riservate solo alle migliori 40 vetture, per cui non avendo traffico sul percorso durante le prove, la possibilità di realizzare i tempi sarà più elevata”. Nella gara di sabato 27 aprile, il compito di partire per primo è toccato proprio ad Andrea Piccini: un grado e mezzo appena di temperatura e tanta acqua che cadeva al via. Toccata in partenza da un’Audi, la sua Bmw finiva subito nel gruppone; l’ingresso in pista della safety car per un paio di giri (considerando che il Nordschleife misura quasi 21 chilometri) ha ritardato praticamente di mezzora la competizione vera e allo stesso tempo ha mantenuto bassa la temperatura delle gomme, per cui guidare sul bagnato non è stato all’inizio molto facile, considerando anche le insidie del tracciato; poi però, una volta trovata continuità, Piccini ha anche avuto le risposte che attendeva dalla macchina, prima di lasciare il volante a Schwager (sempre con le gomme da bagnato), poi a Martin (che ha montato le intermedie) e infine – con un pit stop in più – a Buurman, che ha corso con le slick una volta che il fondo si era asciugato. “Nonostante le varie difficoltà – rimarca di nuovo Andrea – il test è andato a buon fine: quanto basta per essere fiduciosi in vista del 19 maggio”.